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Nella crescita culturale e umana di Leonardo è centrale la sua città natale. Era il primo ad identificarsi con essa definendosi, anche da adulto, “un ragazzo di Sarzana”. Un centro storico estremamente pittoresco, ricco di scorci e storia, con una fortezza adagiata su una collina a fare da sfondo e i campanili svettanti, hanno stimolato l'animo artistico di Leonardo in tenera età.
I primi lavori sono proprio i "Tetti di Sarzana" osservati da un punto di vista privilegiato, un abbaino di Piazza Calandrini, sua casa natale. Già a 12 anni padroneggiava tecniche ad olio e acquerello, prospettiva e trasparenze.
Crescendo Leonardo ha iniziato a spostare la sua attenzione dagli scorci architettonici alla natura umana di cui era attento osservatore. Vizi e virtù avevano medesimo spazio nella sua attenzione. La conformazione raccolta di Sarzana, sviluppata sulla centralissima Via Mazzini, ha favorito lo sviluppo di quelle attività che permettono l'aggregazione sociale. Le piazzette e le vie erano, e sono ancora, ricche di bar, osterie e circoli dove Leonardo ha potuto trarre ispirazione per opere come il beone, i giocatori di carte, i bevitori e in contrapposizione, le ballerine, la madre e le signore eleganti.

La sua natura espansiva e generosa lo rese conosciuto e riconoscibile, famigerata la sua "divisa d'ordinanza" camicia e bretelle che lo identificava anche da lontano. Sarzana è artisticamente vivacissima, tra le sue strade e nei circoli culturali si formano artisti che saranno amici e stimati colleghi come Graziano Dagna (1939-2015); Carla Sanguineti, Piero Colombani. L'amore di Leonardo per la sua città è un affetto ricambiato, dopo la sua scomparsa nel 2001 l'Assessorato alla Cultura ha patrocinato una mostra antologica. Nel 2020 le sue opere sono state esposte nella Mostra "Paesaggi & Suggestioni", cliccando sull'immagine è possibile leggere un bellissimo articolo pubblicato dal quotidiano on line Cittàdellaspezia.
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